Lo studio “The Environmental Foodprint of Obesity”, pubblicato su “Obesity” – la rivista di The Obesity Society (TOS) – condotto dall’Università di Copenaghen insieme a dei ricercatori statunitensi, ha messo in luce l’esistenza di un legame tra la condizione di obesità e il clima. Partendo dal presupposto che tutti gli esseri viventi dipendenti dall’ossigeno per sopravvivere generano anidride carbonica e, quindi, inquinano l’ambiente, si è scoperto che le persone obese ne producono in quantità superiore: nello specifico, a livello globale, a causa dell’obesità si rilevano 700 megatonnellate di emissioni di anidride carbonica in più all’anno, pari a circa l’1,6% di tutte le emissioni prodotte dall’uomo, derivanti non soltanto dai processi metabolici, ma anche da una maggiore produzione e trasporto di alimenti e bevande, visto l’eccessivo consumo.
Mettendo a confronto un individuo con peso normale e una persona obesa si è riscontrato una produzione di CO2 superiore del 20% da parte di quest’ultima. L’obesità, quindi, se curata, può portare a dei benefici sia nei confronti della salute dell’uomo che dell’ambiente.