In inglese si traduce in “clean eating” e significa scegliere di mangiare solo cibi naturali e ricchi di nutrienti, a discapito degli alimenti industriali o lavorati. Può sembrare un approccio che va d’accordo con le linee guida della corretta alimentazione ma attenzione alle conseguenze.
Il primo dubbio che sorge è che il termine “pulito” sia troppo generico perché mancano indicazioni precise sul tipo di alimentazione che bisognerebbe seguire per avere i benefici fisici promessi (perdita di peso, pelle radiose ed energia).
Questo può portare a delle carenze nutrizionali importanti (come proteine e vitamine del gruppo B) per il semplice fatto che la persona consideri “pulito” o meno un certo alimento. Inoltre, aumenta il rischio di ortoressia, ovvero l’ossessione per il cibo sano, e ci possono essere ripercussioni anche sulla salute mentale perché non si riesce a trovare un giusto equilibrio.