Lo studio pubblicato su Neurology, la rivista medica dell’American Academy of Neurology, dimostra come mangiare pesce almeno due o tre volte alla settimana sotto i 75 anni di età riduca il rischio di danni cerebrali. Perché?
Il merito non è del fosforo, come si pensava in passato, ma dei grassi Omega 3. In particolare, il pesce è ricco di Dha, presente in alta percentuale nelle membrane cellulari celebrali ma che il nostro organismo fa fatica a sintetizzare e quindi deve essere introdotto attraverso la dieta.
L’importante è variare le specie di pesce e prediligere quelle di provenienza nazionale: sardine, sgombro, acciughe, cozze, vongole e pesce azzurro. Attenzione a pesce spada e tonno per l’alto contenuto di contaminanti.