Perché mio figlio al Nido si ammala così spesso?
Si ammala così spesso perché il frequente contatto in comunità con bambini ammalati condiziona il contagio. La vicinanza nei momenti del gioco, la spiccata socializzazione dei piccoli, le manine inevitabilmente non sempre pulite, sono tutte fattori che facilitano la trasmissione specialmente di virus ma anche di batteri fra i bambini
I miei anticorpi materni non riescono a proteggerlo?
A seconda dell’età del bambino quando inizia a frequentare l’Asilo Nido, la situazione anticorpale può essere variabile. Gli anticorpi trasmessi dalla madre attraverso la placenta, nei mesi di gravidanza, essendo anticorpi trasmessi passivamente, non ci sono più. Se la mamma allatta ancora al seno c’è senz’altro una quota di anticorpi, sempre passivi, presenti nel latte materno. Se non allatta più, invece, il bambino non ha né anticorpi materni né ha fatto ancora in tempo a produrre i propri. Per questo si ammala spesso.
Ma è normale crescerli ad antibiotico?
Assolutamente no. Il 90 % delle infezioni respiratorie, contratte nelle comunità infantili, sono di natura virale. Questo significa che, nella stragrande maggioranza dei casi, da un bambino infetto, viene trasmesso, al suo piccolo, un virus attraverso delle piccole goccioline che contengono il virus vivo. Per questo motivo l’antibiotico, che non funziona minimamente nei confronti dell’infezione virale, andrebbe prescritto dal vostro Pediatra solo in casi rari, quando c’è il sospetto che possa esserci un batterio come responsabile dell’episodio febbrile in corso.
E’ giusto allattarlo quando sono anch’io ammalata?
Sì, è corretto. Di norma consigliamo di allattare con la mascherina, per ridurre il flusso di germi trasmessi. Ma, quando la mamma allatta in fase di guarigione, passa al bambino anticorpi, ad alto titolo, pronti per l’uso, diretti proprio contro il germe che è stato responsabile dell’episodio infettivo che ha coinvolto madre e bambino.
In concomitanza con mio figlio ammalato, anche noi genitori siamo spesso ammalati. E’ possibile?
Sì, perché la vicinanza madre bambino, specie quando il piccolo è ammalato e vuole stare spesso in braccio, facilita l’invitabile flusso di germi dal piccolo alla mamma. Tenerlo in braccio rende anche molto vicine le vie respiratorie del bambino con le vie respiratorie dell’adulto e questa vicinanza è, come detto, un meccanismo facilitatore dell’infezione.
Come si deve comportare il genitore quando si ammala dal bambino?
Il genitore non deve sottovalutare il proprio episodio infettivo. Se sta bene nel giro di pochissimi giorni, non deve fare praticamente nulla. Ma se permane malessere, raffreddore, tosse ecc. occorre andare dal proprio Medico, farsi visitare, ricevere idonea terapia, eseguirla e, se occorre, andare ai controlli. Si è visto che più rapidamente i genitori risolvono il proprio episodio infettivo, più questo aspetto si riverbera positivamente sulla guarigione del proprio figlio.
A casa posso aiutare mio figlio in qualche modo quando è ammalato
Certo. Oltre che eseguire, scrupolosamente anche nei tempi, la terapia prescritta dal Pediatra, occorre alimentare ed idratare il bambino a distanza di un’oretta dall’assunzione dell’antipiretico perché possa assumere gli alimenti con un po’ più di appetito, ventilare bene gli ambienti dove il piccolo soggiorna, evitare il fumo passivo, eseguire dei lavaggi nasali prima dei pasti, specie se ancora allattato al seno o al biberon ed infine, come detto, far sì che il genitore si curi adeguatamente, se ammalato in concomitanza.
E’ sempre ammalato: mi devo preoccupare?
I frequenti contagi in comunità sono la norma. Significa poco se il bambino, al primo anno di Asilo Nido, si ammala tutti i mesi una o due volte al mese. Il sistema immunitario non viene pesato, cioè valutato, sul numero delle infezioni contratte ma su come vengono gestite. E per fare questo occorre sapere quante sono state le complicanze (otiti, broncopolmoniti ecc.) e quanti sono stati i ricoveri ospedalieri. In queste circostanze il sistema immunitario si è sicuramente dimostrato un po’ pigro ed ha assolto il suo compito in modo incompleto. Altrimenti non si sarebbero verificate complicanze e/o ospedalizzazioni. Il numero di terapia antibiotiche prescritte è, invece, un parametro meno obiettivo perché è molto Pediatra dipendente. Ricordate però che gli anticorpi specifici che vengono prodotti attivamente dal bambino, dopo ogni episodio infettivo, sono la principale difesa nei confronti di analoghe infezioni che potranno verificarsi successivamente.
Fa male dare così spesso i farmaci antipiretici?
Ogni farmaco ha i propri effetti collaterali ma fortunatamente quelli correlati ai farmaci antipiretici sono rari, se la medicina è ben utilizzata anche nel dosaggio e nella quota giornaliera somministrata. Se il bambino, pur febbrile, sta bene durante le ore diurne, potete anche aspettare a somministrare l’antipiretico. Quando invece, coricandolo alla sera, è febbrile, meglio dare l’antipiretico per non doversi trovare, nel cuore della notte, ad affrontare un’elevata puntata febbrile, difficile da controllare.
Quando posso riammetterlo all’Asilo Nido?
Non ci sono regole ferree. Infatti ogni episodio fa storia a sé. Dal raffreddore si guarisce in pochi giorni, per l’influenza occorre qualche giorno in più, per una broncopolmonite i giorni devono essere parecchi. Ma quando il bambino, appena rimandato all’Asilo Nido, tende a riammalarsi dopo poco e questo si verifica in maniera ripetuta, non ci sono dubbi sul da farsi. Va tenuto a casa prolungatamente fino a quando non sia perfettamente guarito. Dobbiamo decodificare il messaggio che il bambino sta dicendoci. Cioè che, in questo periodo, è più debole e ha bisogno di tempo indispensabile per recuperare a pieno.