A cura di Alberto Martelli, pediatra convenzionato con Ente Mutuo Regionale
Siamo alle solite. Al ritorno delle vacanze si riproporrà, la classica e ripetitiva domanda: “Quest’anno, quale sport gli o le facciamo fare?” Si tratta di un ritornello davvero frequente dove i genitori, non sempre d’accordo, cercano di orientare la scelta del figlio/a per uno sport invece che per un altro. Spesso il genitore cerca di orientare il figlio verso uno sport che piace anche a lui. Questo è un errore da non fare perché la scelta deve essere sempre ponderata e condivisa con il figlio. In questo modo avrete più probabilità che possa accettare un certo percorso sportivo con continuità. Si sentirà anche più responsabilizzato nella scelta e nella prosecuzione dell’attività. In questa fase può essere utile sfruttare le lezioni gratuite di prova che molti Centri sportivi propongono. In tal modo il bambino vede l’ambiente, conosce gli ipotetici compagni e gli Istruttori e ha un primo contatto con lo sport prescelto.
Altrettanto faranno i genitori che l’accompagnano e spesso, queste prime informazioni, possono essere determinanti nella scelta. Va detto che, per il bambino in età prescolare, sono raccomandabili sport che possano sviluppare armonicamente il fisico e possano insegnare la coordinazione.
Il nuoto e la ginnastica vanno benissimo perché si tratta di due sport del tutto propedeutici ad altri sport, se poi si volesse cambiare. Il nuoto, non espone a traumi muscolari, fa lavorare in maniera omogenea tutte le parti del corpo e, nel movimento articolato di respirazione e bracciate, insegna la coordinazione dei movimenti. Essere coordinati da piccoli, anche attraverso il nuoto, significa acquisire un serie di movimenti ben ritmati e consequenziali che renderanno più facile l’avvicinamento e la riuscita in un eventuale altro sport, successivamente scelto. Inoltre non dimentichiamo che imparare a nuotare è, di per sé, un momento importante nella vita di un giovane, anche da un punto vista sociale e della sicurezza personale.
L’atletica leggera e, nel più piccolo, la ginnastica hanno la stessa valenza del nuoto perché insegnano il controllo corporeo, l’equilibrio e sollecitano un tonico sviluppo della muscolatura, coinvolgendo tutte le logge muscolari. Il voler ottenere determinate “performance” nello sport aiuta anche il giovane, fin da piccolo, ad avere cura del proprio corpo, esercitando anche un’azione preventiva sul sovrappeso, vera epidemia pediatrica di questo decennio. Molte bambine, fin da piccole, dimostrano una predilezione per la danza. Anche questa attività, che si può praticare già dai 4-5 anni, aiuta lo sviluppo armonico del corpo, facilitando la bambina ad acquisire equilibrio e musicalità. E’ una vera disciplina e, le giuste regole, fin da piccoli, sono un valido aiuto anche per gli anni a venire. Molti maschietti, condizionati anche dai compagni e dall’interesse in generale che il calcio suscita in molte persone, si orientano su questo sport. Sicuramente stimola, come tutti gli sport di squadra, la socializzazione, lo spirito di gruppo e lo stare insieme ma occorre ricordare che, al pari di altri sport splendidi, come sci, tennis e scherma, tende a sviluppare maggiormente alcune aree muscolari rispetto ad altre. Ad esempio calcio e sci stimolano maggiormente lo sviluppo muscolare degli arti inferiori mentre scherma e tennis, se praticati molto precocemente, risultano asimmetrici, attivando prevalentemente una metà corporea. A questi sport, se iniziati in tenera età, andrebbe abbinata attività natatoria o la ginnastica. Pallavolo e pallacanestro possono essere praticate dai 7-8 anni, e sono molto più complete, a differenza del calcio. Sono attività che interessano non solo gli arti inferiori ma anche la parte superiore del corpo, i muscoli paravertebrali e gli addominali. Anche in questo caso siamo di fronte a due sport per i quali l’attività agonistica può iniziare a partire dai 12-13 anni e che favoriscono la socialità e lo spirito di gruppo. Il ciclismo, benché possa esporre a qualche rischio in più correlato al traffico stradale, sviluppa molto l’equilibrio corporeo e propone situazioni nuove, durante i percorsi, a contatto con la natura. Inoltre permette al bambino di imparare, fin da piccolo, il rispetto delle regole della strada. Karate e judo vanno benone per il bambino ipercinetico, un po’ aggressivo e che non sta mai fermo. Quale soluzione migliore per fargli scaricare un po’di energie? Concludendo, lo sport in generale, senza dimenticare tutte le altre discipline che per motivi di spazio non abbiamo potuto ricordare, è davvero importante per i bambini in quanto favorisce la loro crescita fisica ma li aiuta anche a socializzare, a superare una eventuale timidezza e ad avere una maggiore autostima.