A cura di Ferruccio Torri, medico chirurgo dentista convenzionato con Ente Mutuo Regionale
La frequente inclusione ossea e mucosa del dente del giudizio ha radici in tempi molto lontani. Filogeneticamente, l’assunzione da parte dell’uomo preistorico della postura eretta e il graduale aumento della massa cerebrale hanno determinato una riduzione della grandezza della mandibola e del mascellare superiore cui non si è accompagnata un’adeguata riduzione della dimensione e del numero dei denti.
Un’altra condizione importante da considerare è il cambiamento dell’alimentazione nel tempo. Gli antichi ominidi avevano un’alimentazione basata su cubi crudi e tenaci da mordere che richiedeva mandibole di dimensioni considerevoli, forti e robuste. In conseguenza del cambiamento alimentare è via via mancata tale necessità e si è avuto un ridimensionamento delle ossa facciali ma non dei denti come precedentemente scritto. Le conseguenze sono rappresentate dalla mancanza di un adeguato spazio lungo le arcate per tutti gli elementi dentali da cui un aumento delle incidenze delle malocclusioni e di una maggiore difficoltà di un eruzione normale dei denti del giudizio. I denti del giudizio devono il loro singolare nome dell’età in cui erompono attraverso le gengive. Rispetto agli altri denti tendono a comparire tra i 18 e i 25 anni, età che almeno teoricamente potrebbe essere definita “epoca del giudizio”.
I denti del giudizio inclusi spesso possono essere asintomatici almeno fino a quando non tentano di erompere dai tessuti gengivali, infettandoli e gonfiandoli. In quel caso, il dolore morto forte e potrebbe coinvolgere i denti adiacenti e l’orecchio.
Questi in breve i sintomi principali:
- Gonfiore gengiva nella parte posteriore della bocca;
- Dolore e difficoltà ad aprire la bocca (trisma);
- Alito cattivo (alitosi);
- Cattivo sapore in bocca.
Questi sintomi possono perdurare per molti giorni, poi sparire e tornare dopo alcune settimane o addirittura mesi.
In caso del perdurare dei sintomi o del ripetersi della sintomatologia nel tempo, il dentista deciderà se intervenire chirurgicamente con l’estrazione, dopo avere effettuato esami diagnostici adeguati (OPT, TAC).