A cura del dottor Fulvio Ferrara, Direttore Dipartimento di Medicina di Laboratorio, Genetica Medica e Anatomia Patologica di Centro Diagnostico Italiano, struttura convenzionata con Ente Mutuo Regionale.
Per approfondire la valutazione della risposta immunitaria contro il virus SARS-CoV-2, è ora disponibile presso il laboratorio del Centro Diagnostico Italiano il nuovo test IGRA (Interferon-Gamma Releasing Assay). Si tratta di un esame su sangue, eseguibile anche non a digiuno, che rappresenta uno strumento molto utile da associare a un test sierologico tradizionale, per valutare in modo più efficace l’immunità acquisita verso il virus. Rispetto al sierologico, che rileva la presenza di anticorpi, infatti, il test IGRA fornisce un’informazione in più in quanto misura la risposta cellulo mediata, un’altra linea di difesa dell’organismo all’aggressione di agenti patogeni. Si tratta di un’informazione molto importante perché anche una persona con bassi livelli anticorpali contro il virus, infatti, può avere una buona risposta cellulo mediata e quindi contrastare efficacemente la malattia COVID19.
Cosa accade quando il virus entra in contatto con l’organismo?
Una volta che l’organismo entra in contatto con un virus, come ad esempio il SARS-CoV-2, o viene somministrato un vaccino, i linfociti B e T del sistema immunitario si attivano: i primi sono responsabili della produzione di anticorpi, mentre le cellule T sono coinvolte nell’eliminazione diretta del virus e nella cosiddetta risposta “cellulo mediata”. I linfociti T, infatti, si replicano divenendo molto numerosi e attaccano i virus e le cellule infettate. Questo tipo di risposta immunitaria fornisce una protezione dall’infezione da SARS-CoV-2 di durata superiore a quella che si ha attraverso la presenza di anticorpi specifici circolanti che subiscono invece un declino più rapido rendendo necessario, in assenza di eventuale reinfezione, la somministrazione di dosi “booster” di vaccino specifico. Inoltre, essendo la risposta cellulo mediata meno specifica, essa è in grado di riconoscere anche varianti del virus SARS-CoV-2 simili tra di loro.