CIBI ULTRAPROCESSATI. UN RISCHIO PER LA SALUTE

Perché limitare il consumo di alimenti industriali per proteggere il benessere

Sono pratici, gustosi e si conservano a lungo, ma i cibi ultraprocessati possono rappresentare un pericolo per la salute. Studi recenti, tra cui uno pubblicato sulla rivista British Medical Journal, evidenziano un aumento del rischio di tumore al colon del 30% tra i consumatori abituali di questi alimenti. Un altro studio dell’Università di Sydney riporta un incremento del 39% della probabilità di sviluppare ipertensione, mentre una ricerca condotta dalla Fourth Military Medical University di Xi’an (Cina) ha riscontrato che chi consuma cibi ultraprocessati ha il 24% in più di probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari.

Che cos’è un alimento ultraprocessato?

Secondo l’Harvard Medical School, il cibo è considerato non processato o minimamente processato quando si presenta integro, senza alterazioni significative rispetto al suo stato originario. Al contrario, i cibi ultraprocessati subiscono lavorazioni industriali intense, includendo numerosi ingredienti come additivi, emulsionanti, zuccheri, sale e coloranti.

Quali sono gli alimenti ultraprocessati?

Rientrano in questa categoria:

  • Piatti pronti e surgelati
  • Bevande zuccherate e gassate
  • Snack confezionati
  • Cereali per la colazione e barrette dolci
  • Yogurt alla frutta con zuccheri aggiunti
  • Fast food e cibi fritti industriali

Molti di questi prodotti sono formulati per stimolare il palato, ma forniscono pochi nutrienti essenziali e un eccesso di calorie, grassi saturi e zuccheri raffinati.

Effetti sulla salute dei cibi ultraprocessati

Il consumo regolare di questi alimenti è stato associato a:

  • Aumento del rischio di obesità e sindrome metabolica
  • Maggiore incidenza di tumori e malattie cardiovascolari
  • Alterazioni del microbiota intestinale
  • Aumento della resistenza insulinica e rischio di diabete di tipo 2
  • Infiammazione cronica e disturbi neurologici

Cibi ultraprocessati: l’importanza di un consumo consapevole

Sebbene sia consigliabile ridurre il consumo di cibi ultraprocessati, non tutti hanno lo stesso impatto sulla salute. Per esempio, i legumi in scatola o il pane integrale confezionato hanno effetti meno dannosi rispetto alle merendine industriali o ai fast food. L’aspetto critico riguarda la qualità degli ingredienti e la frequenza con cui questi alimenti vengono consumati.

Come ridurre il consumo di cibi ultraprocessati

Per adottare un’alimentazione più sana, ecco alcuni consigli pratici:

  • Leggere attentamente le etichette per identificare ingredienti nocivi
  • Preferire alimenti freschi e poco lavorati
  • Preparare i pasti in casa, limitando l’uso di prodotti industriali
  • Evitare bevande zuccherate e optare per acqua o infusi naturali
  • Aumentare il consumo di frutta, verdura e cereali integrali

Un approccio consapevole all’alimentazione permette di ridurre i rischi per la salute associati ai cibi ultraprocessati, migliorando il benessere generale e contribuendo a una dieta equilibrata e sostenibile.

11/12/2023