Occhiale si occhiale no. Quando servono veramente? La Presbiopia

A cura di Mario Parma, medico specializzato in Oftalmologia, convenzionato con Ente Mutuo Regionale

Il tempo scorre inesorabilmente: tempus fugit velut umbra dicevano i latini in merito alla rapidità dell’evanescenza dell’ombra di un oggetto, ed è così che, intorno ai 40 – 45 anni, s’incomincia a… allontanare ciò che si legge da vicino. In realtà la presbiopia è un fenomeno assolutamente fisiologico e universale per tutti; è provocato dalla progressiva riduzione di elasticità che interessa la lente contenuta all’interno dell’occhio, che si chiama cristallino. Lento ma inesorabile arriva il momento in cui si annebbiamo, o si sdoppiano, le immagini alla distanza di lettura.

Può diventare anche un problema psicologico per diverse persone, che considerano passata la gioventù e sopravvenuta la vecchiaia. In effetti, presbiopia etimologicamente deriva dal greco antico e significa vecchiaia. Ma oggi la senilità vera e propria è appannaggio degli over ottanta. L’attività lavorativa è estremamente prolungata (e i limiti pensionistici la prolungano, forse, troppo). Il rendimento e il vigore di un individuo a cinquanta anni e oltre, sono assolutamente concreti e a volte stupefacenti. Allora bisogna mantenere efficiente anche la vista.

È di frequente e comune dominio la convinzione che usando gli occhiali, alla fine se ne diventa schiavi e non si può più farne a meno. Quindi meno si usano e più… rimango giovane. Dobbiamo sfatare questo ingenuo mito. La realtà è assai differente e consiste nel fatto che, in presenza di una difficoltà di tipo visivo, il persistere nello sforzo prolungato e nell’affaticamento oculare porta ad un più rapido deterioramento e incremento del valore delle diottrie. Oltre a persistenti fastidi come la già citata astenopia e l’irritazione psicologica per non riuscire a leggere correttamente.

Un successivo problema è dato dal come arrivare all’occhiale. Purtroppo non sono molte le persone che colgono l’occasione per fare una buona e approfondita visita oftalmologica da un medico specialista, durante la quale saranno prescritte le lenti idonee necessarie. Con l’opportunità anche di verificare lo stato di salute dell’occhio e, contemporaneamente, anche dell’organismo. Molte affezioni oculari, se precocemente diagnosticate sono curabili. Non dimentichiamo che dall’esame del fundus oculi si possono individuare malattie come diabete, ipertensione e molto altro.

Le lenti saranno approntate, poi, da un professionista ottico con materiali e trattamenti specifici di alta qualità, e inserite in una montatura che esprimerà al meglio il carattere personale.

Al contrario, un gran numero di soggetti si affida all’espositore del supermercato o della farmacia, provando quella misura che, apparentemente, sembra adeguata. In realtà senza minimamente considerare che gli occhi non hanno praticamente mai lo stesso difetto rifrattivo, e che le lenti di questi premontati non hanno certo caratteristiche e qualità ottiche strepitose e non correggono l’astigmatismo. Sono senza dubbio pratici per un’emergenza – occhiale rotto o inutilizzabile – o da tenere nei locali di casa come cantina e box, per leggere un’etichetta di buon vino, o le istruzioni di utilizzo della vernice. Non certo per stare ore al videoterminale o alla guida.

Evidente che se, al riscontro di una presbiopia, si associa la presenza di altro difetto, come ipermetropia, astigmatismo o miopia, l’occhiale diventa uno strumento da usare con maggior frequenza, se non costantemente. Nel momento in cui non lo si usa e non si sforzano gli occhi, non succederà, però, nulla di catastrofico. Quindi mare, relax, meditazione con una buona musica sono situazioni derogabili dall’obbligatorietà.

Si può, in questo contesto, puntualizzare come gli occhiali a variazione di messa a fuoco, chiamati anche multifocali o progressivi, siano veramente la soluzione ottimale potendo, la moderna tecnologia digitale, creare molteplici tipologie di lente per un uso più specifico o prevalente come, ad esempio, la guida, piuttosto che l’uso del videoterminale o un’attività varia e movimentata come quella di un imprenditore di successo. Utilizzando un valido strumento di fattura sartoriale e unico per ciascuno.

 

Mario Parma
30-6-2024