Aritmie cardiache: come riconoscerle, quando preoccuparsi e come curarle

L’importanza di riconoscere le aritmie con tempestività

Le aritmie cardiache sono alterazioni del ritmo o della frequenza del battito del cuore che colpiscono milioni di persone in tutto il mondo. Sebbene in molti casi non siano pericolose, non devono mai essere sottovalutate. Alcune aritmie, infatti, possono comportare conseguenze gravi, come ictus o insufficienza cardiaca.

Cosa sono le aritmie cardiache?

Si parla di aritmia quando il cuore batte in modo irregolare, troppo veloce (tachicardia) o troppo lento (bradicardia). La forma più comune è la fibrillazione atriale, una condizione la cui incidenza aumenta con l’età. Secondo la Società Italiana di Cardiologia e quanto riportato nel Giornale Italiano di Cardiologia, questa condizione può interessare fino al 10% degli over 80.


Come riconoscere i sintomi delle aritmie cardiache

I segnali da non ignorare

I sintomi di un’aritmia possono variare da persona a persona. Alcuni segnali a cui prestare attenzione includono:

In caso di bradicardia (battito lento):

  • Vertigini o capogiri

  • Senso di debolezza

  • Affaticamento anche dopo lievi sforzi

  • Possibile perdita di coscienza

In caso di tachicardia (battito accelerato):

  • Palpitazioni

  • Sensazione di “cuore in gola”

  • Polso irregolare o accelerato

  • Mancanza di fiato

  • Sudorazione e stanchezza improvvisa

  • Peso sul petto

Quando preoccuparsi? Se i sintomi si ripetono o peggiorano nel tempo, è fondamentale rivolgersi a un medico specialista – il cardiologo – per una valutazione approfondita.


Quali esami servono per diagnosticare un’aritmia?

La diagnosi di aritmia cardiaca richiede una valutazione specialistica, che comprende:

Esami di primo livello:

  • Misurazione del polso

  • Auscultazione cardiaca

  • Elettrocardiogramma (ECG)

Esami di secondo livello (se necessari):

  • ECG Holter (monitoraggio continuo dell’attività cardiaca per 24-48 ore)

  • Ecocardiogramma (esame ecografico della struttura del cuore)

Maggiori informazioni sono disponibili sul portale Ministero della Salute – Malattie cardiovascolari.


Qual è il trattamento per le aritmie cardiache?

Il trattamento varia in base alla tipologia e severità dell’aritmia. Le opzioni terapeutiche principali includono:

1. Farmaci antiaritmici

Utilizzati per regolare il battito cardiaco, aiutano a prevenire episodi di tachicardia o fibrillazione.

2. Farmaci anticoagulanti

In presenza di fibrillazione atriale, riducono il rischio di formazione di coaguli e prevenzione dell’ictus.

3. Altri approcci (nei casi più gravi):

  • Ablazione transcatetere, una procedura minimamente invasiva per eliminare i circuiti elettrici anomali

  • Pacemaker, dispositivo impiantato per normalizzare il ritmo cardiaco

Consulta il sito Fondazione Veronesi – Aritmie: come si curano per approfondire le terapie disponibili.


Conclusioni: mai sottovalutare un battito fuori ritmo

Le aritmie cardiache non sono tutte uguali: alcune sono lievi, altre possono rappresentare un pericolo per la salute. Riconoscerle per tempo, diagnosticarle con precisione e trattarle con l’aiuto di un cardiologo è il miglior modo per prevenirne le complicanze.

👉 Se sospetti di avere un’aritmia o hai bisogno di un controllo specialistico, prenota una visita cardiologica presso il nostro centro o contattaci per maggiori informazioni.


Disclaimer medico

Le informazioni fornite in questo articolo hanno scopo puramente informativo e non sostituiscono il parere medico professionale. Per diagnosi o terapie, rivolgiti sempre a un medico specialista.

05/04/2025