Spesso evitata per gli effetti collaterali poco piacevoli (diarrea, meteorismo e flatulenza) o per l’alta quantità di zucchero, la prugna in realtà è un frutto dalle forti proprietà benefiche, basta mangiarne una dose corretta: non più di 3-4 prugne al giorno e non importa se siano fresche o secche.
Questa differenza, invece, è rilevante per altri aspetti. Le prugne secche sono più ricche di nutrienti ma, allo stesso tempo, 4 volte più caloriche rispetto a quelle fresche. In aggiunta, secondo uno studio pubblicato su British Journal of Nutrition, le prugne secche sono indicate per le donne in menopausa che soffrono di osteoporosi perché rinforzano la massa ossea e prevengono le fratture.
Anche il colore del frutto incide. Le prugne a buccia gialla hanno un alto contenuto di fibre, mentre quelle a buccia rossa, grazie al loro colore, sono più ricche di antiossidanti. In generale, però, questo alimento è noto per la sua utilità a contrastare la stanchezza.