Strategie nutrizionali per migliorare i sintomi e il benessere generale
A cura di dott.ssa Silvia Ronca, Biologa nutrizionista, volontaria associazione Robin Food Onlus
Uno stile di vita equilibrato, che comprenda un’alimentazione bilanciata, un’attività fisica adeguata e un buon riposo, può contribuire a migliorare il quadro metabolico e ormonale di chi soffre di sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Tra i benefici più evidenti vi è anche la riduzione dell’acne, spesso associata a questa condizione.
L’ovaio policistico è una patologia complessa, influenzata da fattori genetici e squilibri ormonali. Le evidenze scientifiche indicano che il controllo del peso corporeo è fondamentale, poiché la PCOS è spesso legata all’accumulo di grasso viscerale e all’insulino-resistenza. Per questo motivo, è importante evitare diete improvvisate o restrittive senza una diagnosi medica, come l’eliminazione di lattosio o glutine senza un’intolleranza accertata.
La dieta mediterranea rappresenta il miglior approccio nutrizionale: aiuta a stabilizzare i livelli di glucosio nel sangue, migliorando la sensibilità insulinica e riducendo la stanchezza tipica della PCOS. Le raccomandazioni principali includono:
- Cereali integrali e legumi, per un apporto costante di carboidrati complessi e fibre.
- Proteine bilanciate, alternando carne bianca, pesce, uova, legumi, latticini magri e salumi sgrassati.
- Grassi sani, con preferenza per olio extravergine d’oliva a crudo e frutta secca a guscio.
- Frutta e verdura di stagione, ricche di antiossidanti, vitamine e minerali, essenziali per contrastare lo stress ossidativo legato alla PCOS.
- Pasti regolari, suddividendo l’alimentazione in tre pasti principali e due spuntini.
Allo stesso tempo, è fondamentale ridurre il consumo di:
- zuccheri semplici e dolci industriali, che alterano la risposta insulinica
- sale in eccesso, per limitare la ritenzione idrica
- bevande alcoliche e fumo, particolarmente sconsigliati in caso di terapia con estroprogestinici.
Per il miglioramento dell’acne, alcuni nutrienti si sono dimostrati particolarmente utili: omega-3, zinco, vitamina A, antiossidanti, probiotici e fibre. Tuttavia, l’alimentazione da sola non può risolvere completamente il problema se non viene identificata la causa sottostante.
Affidarsi a un professionista è sempre la scelta migliore per ottenere una diagnosi accurata e un piano nutrizionale personalizzato.