AMANTI DEI FELINI? ATTENZIONE ALLA TOXOPLASMOSI

Avere un gatto (o più) in famiglia è certamente un’esperienza piacevole, questi felini non soltanto conciliano il sonno notturno, come dimostrato da uno studio della Mayo Clinic Center for Sleep Medicine, ma aiutano anche a superare momenti difficili della propria vita (come un lutto) più rapidamente. Tuttavia questi amici a quattro zampe possono dare origine ad una malattia di tipo infettivo, chiamata Toxoplasmosi. Tale patologia, causata dal parassita Toxoplasma gondii, è presente in numerosi mammiferi e uccelli, ma infetta l’uomo attraverso le feci del suo ospite preferito, il gatto. Quando l’uomo entra in contatto con le uova del microrganismo, liberate a terra dall’evacuazione del felino, è altresì probabile che contragga la toxoplasmosi, la quale risulta pericolosa solo nel caso in cui la persona contagiata si trovi in stato interessante o abbia un sistema immunitario debole. In tutti gli altri soggetti la malattia non provoca danni di alcun tipo e spesso non ci si rende nemmeno conto di averla contratta, poiché causa sintomi molto generici e normalmente piuttosto lievi: qualche linea di febbre, mal di testa, gonfiore dei linfonodi, stanchezza e dolori muscolari. Una volta guariti dalla malattia, vi si rimane immuni per tutta la vita, poiché l’organismo può rispondere all’infezione con la produzione di anticorpi specifici. Come anticipato, la toxoplasmosi risulta particolarmente rischiosa per le donne in gravidanza, specialmente se nei primi mesi, poiché il parassita può attraversare la placenta danneggiando il feto e portando ad aborti. Nel primo caso, alcuni dei danni più diffusi provocati dal Toxoplasma gondii sono cecità, microcefalia e danni generali al sistema nervoso. Per evitare di contrarre la malattia, bastano alcuni semplici accorgimenti, come utilizzare guanti nel ripulire la lettiera del proprio gatto, evitando di entrare a contatto diretto con le feci, impedire ai felini di salire sul tavolo adibito ai pasti e sui ripiani della cucina, così come il fare attenzione a non consumare carni e verdure crude non appositamente lavate. L’ingestione di tali alimenti, contaminati dal parassita, è un ulteriore metodo di diffusione della malattia. Trattandosi di una patologia molto diffusa ma pressoché innocua, non è necessario sfrattare gli amici a quattro zampe ma soltanto seguire i consigli citati nel nostro articolo.