Vaccinazione nei bambini: quali prospettive?
Se nei prossimi mesi venisse proposta la vaccinazione anti-Covid per i bambini tra i 5 e gli 11 anni, quali sarebbero le implicazioni? Attualmente, è poco probabile che questo intervento possa garantire il raggiungimento dell’immunità di gregge. Tale obiettivo potrebbe richiedere misure più restrittive per altre fasce d’età.
Inoltre, è necessario monitorare l’efficacia della protezione immunitaria nel tempo per capire se l’immunità collettiva sia effettivamente raggiungibile.
Perché il vaccino anti-Covid è diverso da altri?
A differenza del vaccino contro la poliomielite, che garantisce una protezione permanente, la risposta immunitaria a lungo termine del vaccino per il SARS-CoV-2 è ancora oggetto di studio. Alcuni fattori critici includono:
- La diffusione della variante Delta e di possibili nuove mutazioni.
- Il progressivo declino della protezione immunitaria, che rende necessari i richiami.
Perché vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni?
Se saranno disponibili dati solidi sulla sicurezza del vaccino in questa fascia d’età, con un’incidenza minima di eventi avversi, la vaccinazione potrebbe avere benefici importanti, tra cui:
- Protezione indiretta per i nonni e le persone più fragili.
- Garanzia della continuità scolastica per i bambini delle scuole elementari.
- Riduzione del rischio di casi gravi, rari ma non trascurabili.
Secondo Humanitas, la vaccinazione pediatrica potrebbe rappresentare una strategia utile, ma è fondamentale basarsi su evidenze scientifiche aggiornate e studi approfonditi sulla sicurezza ed efficacia.