COME CURARE LA DERMATITE ATOPICA IN MANIERA BIOLOGICA

Dermatite atopica: sintomi e fattori di rischio

La dermatite atopica è una malattia cronica infiammatoria della pelle che provoca eczemi, rossore, vescicole, desquamazione e prurito intenso. Le aree più colpite sono volto, mani, incavi dietro le ginocchia e gomiti. I sintomi compaiono principalmente nei primi anni di vita (0-5 anni) e tendono a regredire prima dell’adolescenza. Tuttavia, nel 3% dei casi, la malattia si manifesta anche in adulti over 30.

Le cause esatte non sono ancora chiare, ma alcuni fattori di rischio possono favorirne l’insorgenza, tra cui:

  • Clima: temperature estreme possono peggiorare la condizione.
  • Stress: uno stile di vita stressante può aggravare i sintomi.
  • Alimentazione: alcuni cibi possono scatenare reazioni cutanee.

Trattamenti tradizionali per la dermatite atopica

Per alleviare i sintomi della dermatite atopica, si utilizzano diversi trattamenti:

  • Creme emollienti per mantenere la pelle idratata.
  • Cortisonici e immunomodulatori per ridurre l’infiammazione.
  • Immunosoppressori come la ciclosporina nei casi più gravi.
  • Fototerapia, che prevede l’esposizione a luce artificiale specifica.

Dupilumab: il primo farmaco biologico approvato

Negli ultimi anni, un’importante innovazione nel trattamento della dermatite atopica moderata e grave è il dupilumab. Questo farmaco biologico è il primo anticorpo monoclonale completamente umano approvato dalla Commissione Europea per il trattamento della malattia.

Il dupilumab agisce inibendo l’attività delle interleuchine IL-4 e IL-13, responsabili dell’infiammazione, riducendo così:

  • L’estensione e la gravità della malattia.
  • L’intensità del prurito.
  • Il disagio e il peggioramento della qualità della vita.

Il farmaco viene somministrato tramite iniezione ogni 15 giorni ed è indicato per adulti e adolescenti (12-17 anni) affetti da dermatite atopica moderata o grave.

Per approfondire le ricerche sui trattamenti biologici per la dermatite atopica, è possibile consultare il National Center for Biotechnology Information.

10/02/2020

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