Una ricerca pubblicata su Nature Chemical Biology svela la doppia anima della spugna: se finora l’abbiamo considerata solo come uno degli strumenti più comuni e utilizzati per pulire le diverse superfici di casa, ora dobbiamo vederla anche come ricettacolo di germi. Ma perché?
La colpa è dei residui di sporco che rimangono incastrati nella spugna (come il cibo), ma anche della sua micro-struttura a “porzioni” consente a diverse tipologie di batteri di convivere al suo interno. Lo studio ha dimostrato infatti come la spugna sia l’habitat ideale per le diverse specie di microbi, superando le provette e le piastre da laboratorio.
Per evitare problemi, il consiglio è di cambiare la spugna una volta alla settimana. Pulire la spugna con l’acqua bollente o riscaldandola al microonde peggiora solo la situazione: Scientific Reports infatti spiega come queste tecniche, in realtà, favoriscono la sopravvivenza solo dei germi più cattivi e pericolosi, ottenendo così l’effetto opposto.