Il sonno è uno dei pilastri del benessere, una funzione vitale responsabile del corretto funzionamento dell’organismo. Una buona qualità del riposo è la condizione necessaria per vivere in salute la nostra quotidianità. Sul breve termine, chi dorme bene beneficia di maggiori livelli di energia e di migliori capacità mnemoniche. Sul lungo termine, dormire bene ha un ruolo chiave nella prevenzione dell’ipertensione, dell’ipercolesterolemia, nonché sulle più diffuse patologie neurodegenerative.
Il Prof. Michele Terzaghi è responsabile del Centro di Medicina del Sonno della Fondazione Mondino IRCCS, attivo nella sede di Pavia dell’Istituto e anche al Mondino Health Center di Milano, in via Boscovich 35 (zona Stazione Centrale), strutture convenzionate con Ente Mutuo Regionale.
Professore, chi dovrebbe rivolgersi alle cure di un centro specializzato nei disturbi del sonno?
Dovrebbe rivolgersi a uno specialista chi riscontra un disturbo impegnativo del riposo notturno o che, in ogni caso, ne soffre in termini di ricadute diurne. Queste ricadute possono presentarsi nella forma di un calo delle funzioni cognitive – con ricadute sul rendimento scolastico o accademico – o in un rallentamento dei riflessi capace di aumentare il rischio di incidenti sul lavoro o al volante. Può rivolgersi a cure mediche anche chi vede peggiorare il proprio umore e aumentare i livelli di stress e nervosismo in conseguenza di una bassa qualità del sonno, o chi, per lo stesso motivo, soffre di disturbi somatici come le cefalee. Rientrano certamente tra i disturbi del sonno anche l’eccessiva sonnolenza diurna e l’apnea notturna.
Qual è l’impatto della ricerca sulla diagnosi e la cura dei disturbi del sonno?
La Fondazione Mondino, quale IRCCS – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico – è da sempre impegnata nella ricerca clinica, e in particolare nell’attività di ricerca traslazionale, che traduce le nuove acquisizioni in nuove e più efficaci terapie per i pazienti. Una moderna linea di ricerca è quella riguardante i livelli di melatonina salivare, che ha contribuito a realizzare un approccio quanto più personalizzato possibile ai disturbi del sonno, grazie al test salivare della melatonina.
In cosa consiste il test?
Si tratta di un test strumentale che permette di ricavare l’orario in cui la melatonina nel torrente circolatorio aumenta oltre un certo livello e quindi trasmette a tutto il corpo il segnale di prepararsi a dormire. Questo tipo di esame va valutato nel singolo paziente: può essere applicato nei soggetti con alterazione del ciclo circadiano, cioè che vanno a letto molto presto o molto tardi la sera e faticano a svegliarsi al mattino (come la maggior parte degli adolescenti). Oppure può essere utile nella diagnosi delle insonnie.
E nella pratica in cosa consiste il test?
Consiste in un prelievo di saliva che viene eseguito in cinque riprese, a distanza di un’ora dall’altra, nel corso di una serata. Il servizio è offerto in sede ambulatoriale, presso la sede dell’Istituto Mondino a Pavia, o al Mondino Health Center di Milano.
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