Malattie come la steatosi epatica, o stomaco grasso, sono dovute ad un accumulo eccessivo di grasso nel fegato che può portare ad un’infiammazione o addirittura all’insufficienza epatica. Questo succede perché l’intestino, se si esagera con l’assunzione di fruttosio, non riesce più a svolgere la sua funzione di tamponamento.
I risultati della ricerca pubblicata sulla rivista “Nature Metabolism” parlano chiaro: è grazie all’enzima “chetoesochinasi” o “fruttochinasi” che l’intestino riesce a consumare il fruttosio. Per rendere la sua azione efficace, però, bisogna valutare differenti aspetti, come la quantità di chetoesochinasi presente nel nostro organismo perché questa determina la velocità di metabolizzazione del fruttosio.
Non solo. Bisogna anche tenere sotto controllo la quantità di fruttosio ingerita nel tempo: infatti, è importante consumare poche dosi di fruttosio spalmate nel corso della giornata per garantire l’azione dell’enzima intestinale.