Dal 1988, in occasione del Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione della malattia, il 1° dicembre si celebra la Giornata Mondiale contro l’AIDS: si tratta di una delle pandemie che ha registrato più morti in assoluto, perché su quasi 37 milioni di persone nel mondo che hanno contratto il virus, oltre 35 milioni alla fine hanno perso la vita per causa sua.
Da quando la sindrome è stata identificata (1984), però, sono stati fatti numerosi progressi: ad esempio, la scienza ha trovato nuovi trattamenti di cura, come la terapia antiretrovirale (il nome deriva dal fatto che il virus HIV appartiene alla famiglia dei “retrovirus”) che consiste in una combinazione di più farmaci che garantisce una quotidianità e aspettativa di vita simili alle persone che non sono affette dal virus. In Italia sono circa 130.000 i pazienti cronicizzati, per lo più tra i 25 e i 29 anni, a causa di infezioni a trasmissione sessuale: ciò che preoccupa, però, è lo stato avanzato in cui vengono diagnosticati i nuovi casi, a causa anche di una scarsa informazione.
Risulta quindi fondamentale promuovere prevenzione e assistenza e, per quest’anno, il Ministero della Salute si è avvalso non solo della collaborazione della Sezione del volontariato per la lotta contro l’AIDS del Comitato Tecnico Sanitario, ma anche di quattro testimonial d’eccezione: gli attori Stefano Fresi, Francesco Montanari e Dario Vergassola e la youtuber Sofia Viscardi. L’hashtag della campagna di comunicazione era #HIVriguardatutti e sono stati realizzati tre spot televisivi e pillole web diffusi già dalla scorsa estate.
“Communities make the difference”, invece, era lo slogan scelto dal programma ONU in cui per community si intendeva tutte le organizzazioni e associazioni della società civile internazionali, nazionali e locali che svolgono un ruolo cruciale di difesa dei diritti delle persone colpite dal virus.