A cura di Alberto Martelli, pediatra convenzionato con Ente Mutuo Regionale
È proprio vero che aumenteranno le richieste energetiche per la popolazione mondiale?
Sì, la popolazione mondiale è in costante aumento e si prevede che il mondo ospiterà 9 miliardi di persone entro il 2050. Per questo motivo occorre pensare a delle nuove fonti proteiche che abbiano un basso impatto ambientale.
Dicono che, se la produzione alimentare dovesse seguire le attuali strategie, il nostro ambiente continuerebbe a subire gravi danni?
Sì, perché se la produzione alimentare dovesse essere ottenuta mediante le tecniche attuali, l’aumento delle emissioni di gas serra e ammoniaca, la deforestazione, l’erosione del suolo, la perdita di biodiversità vegetale e l’inquinamento delle acque sono destinati a continuare, inevitabilmente.
Ma perché si è pensato proprio agli insetti come fonti proteiche rinnovabili?
Perché l’impatto sul riscaldamento globale per ricavare 1 kg di proteine dagli insetti è di gran lunga inferiore rispetto ad, esempio, all’ottenimento della stessa quota proteica da bovini, suini ecc.
Ma le proteine degli insetti sono così vantaggiose?
Sì, perché contengono dal 46 al 96% di aminoacidi essenziali, quelli cioè che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare. Gli aminoacidi sono i mattoni che costituiscono le proteine del nostro organismo. Inoltre, in alcuni insetti, il contenuto proteico a secco è percentualmente molto elevato
Ditemi che non è vero che quasi quotidianamente, a nostra insaputa, consumiamo insetti per via alimentare
Il consumo inconsapevole di tracce di insetti per tutti noi é di circa 500 g/anno/pro capite. Questo é legato alla contaminazione delle derrate alimentari da parte degli insetti che finiscono per essere presenti nei prodotti alimentari finiti come pane, pasta, biscotti ecc.
Ci possono essere problemi di allergia alimentare mangiando le proteine degli insetti?
Da quando l’Unione Europea ha dato il via libera all’impiego di polvere di grillo, nel gennaio 2023, si configura un nuovo rischio per i pazienti allergici. Il pericolo, riguarda il 2% degli italiani e quindi all’incirca 800 mila persone che sono allergiche ai crostacei, molluschi o acari della polvere, perché possono andare incontro a reazioni a causa di una cross-reattività con alcune proteine presenti negli insetti.
Le etichette ci avviseranno della presenza di insetti nel prodotto finito?
L’alimento riporterà, con chiarezza sull’etichetta, le informazioni specifiche in merito all’eventuale contenuto di prodotti derivati da insetti prima di essere esposto alla vendita sugli scaffali che saranno separati dagli altri. Ad esempio, nel caso degli alimenti prodotti con la farina di grillo (dal pane alla pasta fino alla pizza e tanti altri) la dicitura riportata in etichetta sarà presenza di “Acheta domesticus”.