A cura di Alberto Martelli, pediatra convenzionato con Ente Mutuo Regionale
Non c’è dubbio che lo sport, in genere, praticato ad ogni età con equilibrio, buon senso e in maniera controllata, anche da un punto di vista medico, sia un vero toccasana per il corpo ma anche per la mente. Fin da piccoli, nelle varie fasi dello sviluppo, vengono perlopiù suggeriti sport che possano aiutare la coordinazione motoria e lo sviluppo simmetrico ed armonico del corpo.
Pertanto nel bambino, fino ai primissimi anni delle scuole elementari, il nuoto, l’atletica leggera e la ginnastica, anche artistica, sono le attività raccomandate. Occorre inoltre ricordare che il nuoto, oltre che determinare un movimento coordinato, anche con gli atti respiratori, insegna una tecnica e una dimestichezza con l’acqua che sarà sempre utile avere nel corso della vita.
Un bambino armonico e coordinato potrà poi imparare, più facilmente e con risultati migliori, gli sport verso i quali dimostra di avere più attitudini e che sono, per lui, più divertenti. Il divertimento dei bambini e ragazzi nel praticare lo sport è l’ingrediente migliore per garantire continuità, entusiasmo e risultati, anche se quest’ultimo aspetto non deve essere mai stressato, specie dai genitori.
Il bambino, dai 6-7 anni in poi, può intraprendere uno sport che tenda a sviluppare maggiormente alcune logge muscolari come lo sci, che sviluppa particolarmente gli arti inferiori, o il tennis che sollecita maggiormente una metà del corpo, rispetto all’altra. Utile, per il ragazzo, praticare uno sport di squadra come il basket, la pallavolo e la pallanuoto, quest’ultimo specie per chi fosse un po’ gracile. Le attività di squadra facilitano anche i rapporti interpersonali, e permettono di stringere amicizie che restano tali nel corso della vita. Lo stare insieme, anche per tornei o manifestazioni lontane da casa, spesso è per i bambini e i ragazzi una delle prime esperienze per staccarsi da casa e per vivere i primi momenti di semi-autonomia che rivestono sempre un momento cruciale nello sviluppo comportamentale del giovane.
Per il bambino ipercinetico e iperattivo bene anche uno sport dove possa, almeno in parte, scaricare la sua esuberanza come judo e karate ricordando che ormai le arti marziali si sono così differenziate e ramificate che diventa impossibile non trovare la specialità adatta alle proprie attitudini.
Nell’età del giovane adulto, molti continuano a praticare lo sport intrapreso da ragazzi perché la passione è così forte che non si riesce a farne a meno. In altre circostanze, la curiosità determina la ricerca di attività che possano consentire di stare più a contatto con la natura, come il trekking o la subacquea, oppure attività più adrenaliniche come l’arrampicata o altre attività marine.
Nell’età adulta i comportamenti nei confronti dello sport sono molto diversi. Alcuni tendono ad impigrirsi, altri che non tollerano il passare degli anni, continuano invece attività sportive, spesso meno traumatiche, come il tennis, la bicicletta o l’attività in palestra. Quest’ultima è molto legata alla moda attuale e al conseguente fiorire di palestre di ogni tipo.
Questa è un’età particolarmente a rischio per traumi, di ogni tipo, specie in chi decide di svolgere solo saltuariamente l’attività sportiva. Il capostipite di queste attività è senz’altro il calcetto. Sport estremamente a rischio per contusioni, distorsioni, strappi muscolari e altro.
Ricordarsi sempre di fare stretching prima dell’attività sportiva, cercando di sollecitare ed allungare i vari distretti muscolari per evitare, almeno, tutta la patologia correlata all’attività muscolare svolta “a freddo”, senza idonea preparazione. Utile anche ricordare a tutti i giocatori, all’inizio della partitella, che non si tratta di una finale di Champions ma di un momento per praticare un poco di attività sportiva in allegria. Stessi consigli valgono per il padel anche se questo sport, non essendo di contatto, espone meno ai vari traumatismi.
Quando passano gli anni bisogna stare davvero attenti nella scelta dell’attività sportiva. Il tempo passa inesorabilmente e anche i controlli medici devono essere annuali e scrupolosi per monitorare alcuni parametri, specie cardiovascolari. Esiste l’adagio che ci ricorda che quando si invecchia si torna un po’ bambini. Anche la scelta dello sport dovrebbe, in qualche modo, riflettere alcuni principi che possano garantire la pratica ripetuta senza troppe sollecitazioni osteo-muscolari, il divertimento e un’attività leggera e conforme, oltre che all’età, al proprio corpo.
Il nuoto a quest’età sarebbe perfetto perché, oltre che consentire il lavoro muscolare di tutti i distretti corporei, sollecita la funzionalità articolare, contro la resistenza data dell’acqua, in un movimento graduale e atraumatico. Avere ancora un buon tono muscolare, specie agli arti inferiori, può proteggere, almeno in parte, la struttura ossea sottostante, in caso di caduta specie per le donne e per la nota osteoporosi prevalentemente femminile.
Ecco un ultimo suggerimento. Nell’anziano quale sport riesce a condensare un’attività sportiva senza traumi, allenamento dei riflessi e mantenimento del colpo d’occhio utilissimo anche per chi guida ancora l’auto? Per chi non si può permettere il golf, ricordate che il ping pong è un’ottima scelta alternativa e anche molto più economica.
Buon Anno a tutti e buono sport a tutti.