Tra il secondo e il terzo trimestre di gravidanza, di norma tra la 26° e la 28° settimana di gestazione, alle donne in dolce attesa viene prescritto l’esame della curva glicemica. Un esame non invasivo che di norma viene raccomandato alle donne che presentano fattori di rischio nello sviluppo del diabete gestazionale (età materna superiore ai 35 anni, familiari di primo grado affetti da diabete di tipo 2, glicemia alta a digiuno, diabete gestazionale in gravidanza precedente).
Cosa comportano valori alti di glicemia in gravidanza e perché vanno tenuti sotto controllo? Per la donna i rischi sono legati a un parto prematuro, mentre per il bambino il rischio potrebbe essere un’eccessiva crescita e un maggior rischio di dover correre alla terapia intensiva alla nascita.
Per garantire una gravidanza sicura, insomma, è fondamentale un controllo glicemico ottimale che negli ultimi anni è stato reso sempre più possibile dalla tecnologia. L’adozione di nuovi strumenti ha ormai rivoluzionato la gestione della patologia e gli eventuali rischi che potrebbero minare la qualità della vita di chi ne soffre.
La tecnologia a cui ci si riferisce spazia dal monitoraggio della glicemia ai sistemi integrati con i microinfusori. Nello specifico i sistemi di infusione insulinica ibridi ad ansa chiusa sono in grado di regolare automaticamente l’erogazione di insulina in base al livello di glucosio nel sangue. L’insulina erogata viene diminuita quando il paziente è a rischio di ipoglicemia, mentre viene aumentata quando il livello glicemico è troppo elevato.
La capacità di poter dosare l’insulina durante le 24 ore della giornata ha un impatto positivo sulla vita delle persone con il diabete, e contribuisce a ottenere migliori risultati per la salute del neonato, con una diminuzione delle ipoglicemie neonatali e un minore ricorso a ricoveri in terapia intensiva.