Il cachi, conosciuto anche come “albero della pace” in virtù della sua sopravvivenza al devastante bombardamento atomico di Nagasaki nel 1945, riveste un’importanza storica nel contesto della medicina tradizionale cinese.
Nonostante la sua dolcezza inconfondibile, i cachi non dovrebbero essere evitati, anzi andrebbero apprezzati per i benefici che offrono alla salute. Uno dei nuovi orientamenti tra i nutrizionisti è quello di non proibire la frutta anche se contiene zuccheri, in quanto questa fornisce una ricca varietà di micronutrienti e fitocomposti essenziali per il benessere della salute.
La presenza di fibra nei depositi è un aspetto notevole poiché essa, all’interno dell’apparato digerente, si trasforma in una sorta di massa gelatinosa che rallenta l’assorbimento del glucosio. Ciò contribuisce a mantenere stabili i livelli di glicemia, evitando picchi indesiderati. Anche le persone affette da diabete non devono evitare i cachi; piuttosto, è consigliabile consumarne una porzione leggermente più contenuta rispetto alla norma (generalmente 150 grammi) e farlo al termine di un pasto.
Un singolo frutto è in grado di coprire oltre il 15% del fabbisogno giornaliero di fibra raccomandato. Questa fibra svolge un ruolo essenziale nel migliorare la peristalsi intestinale, prevenendo la stitichezza e promuovendo la salute dell’intestino, nonché del microbiota, la comunità di batteri che risiede al suo interno.