Nonostante sia la stagione più amata in quanto determina la fine del freddo invernale, in molti temono l’arrivo della primavera perché porta con sé un disturbo che colpisce tante persone: l’allergia. È definita come una risposta eccessiva del sistema immunitario a una o più sostanze presenti nell’ambiente, denominate allergeni, che l’organismo considera pericolose anche se in realtà sono totalmente innocue; questo determina il rilascio di grandi quantità di istamina e, di conseguenza, una serie di sintomi infiammatori quali prurito, starnuti, lacrimazione e arrossamento oculare, asma etc. Tutto ciò inizia a verificarsi da marzo in quanto è il periodo in cui sono presenti nell’ambiente allergeni ambientali quali i pollini di betulla, nocciolo e ontano e le graminacee (da agosto a settembre è tempo dell’ambrosia). È bene quindi informarsi sul livello di concentrazione di pollini nell’aria nella propria zona, evitare di uscire nelle ore più calde e nel tardo pomeriggio, a causa di una peggiore qualità dell’aria, e all’inizio di un temporale, perché la pioggia favorisce la liberazione degli allergeni.
In generale, i sintomi tendono a manifestarsi durante l’infanzia e la giovinezza, anche se aumentano sempre di più i casi in cui l’allergia compare in età adulta, ed è tutto dovuto ad una predisposizione nel Dna.