di Carla Lertola, medico specialista in Scienze dell’Alimentazione e fondatrice dell’associazione Robin Food
Il “piatto sano” può essere definito come “l’evoluzione” della piramide alimentare. Si tratta di un piatto suddiviso in quattro parti di dimensioni diverse a seconda del tipo di alimento da inserirvi. È stato elaborato dagli scienziati della Harvard School of Public Health e, per tale motivo, è anche conosciuto come “piatto di Harvard”.
Ciascuna delle quattro parti deve contenere una porzione di verdura, una di frutta, una di cereali (o derivati) ed una fonte proteica.
In pratica seguite queste indicazioni:
Riempite metà del piatto con verdura e frutta (più verdura che frutta) che devono sempre essere varie, di diversi colori ed assunte secondo la stagionalità (saranno così più saporite e meno costose). In questo modo si garantirà un corretto apporto di fibra, di sali minerali e di vitamine.
Dedicate un quarto del piatto ai cereali, meglio se nella forma integrale per assicurare un maggiore apporto di fibra. Anche in questo caso vale la regola della varietà: non bisogna consumare solo il grano (quindi pane e pasta) ma anche il riso, l’orzo, il farro, l’avena, il mais & co.
Riservate un quarto del piatto agli alimenti proteici: ovvero pesce, carne, uova, legumi, formaggi e salumi. Date la vostra preferenza a pesce, carni bianche e legumi. I formaggi e le uova sono invece da consumare con moderazione e le carni rosse e i salumi sono infine da limitare poiché aumentano il rischio di insorgenza di alcune malattie come quelle cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcune forme tumorali.
Utilizzate l’olio extravergine di oliva sia per cucinare sia per condire. Limitate invece il burro e evitare lo strutto e la margarina.
Bevete acqua. Ai pasti se ne consigliano 1/2 bicchieri. Bisogna però ricordare che il consumo giornaliero dovrebbe arrivare a 1,5/2,0 litri.
Poche e semplici regole che, se seguite ogni giorno a pranzo e a cena, ci fanno vivere in salute.