Innovazioni nel trattamento della lombosciatalgia

Il modello dell’Istituto Auxologico Italiano

Ente Mutuo lavora in stretta partnership con strutture di eccellenza nell’ambito sanitario lombardo. Tra queste spicca l’Istituto Auxologico Italiano, IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), che da oltre 60 anni si impegna per la ricerca e la cura.

Tra le offerte innovative dell’Istituto emergono dei trattamenti innovativi per la lombosciatalgia, comunemente detto anche ”mal di schiena” o “lombalgia” quando non si  associa a una irradiazione all’arto inferiore. Il professor Luigi Tesio, Direttore del Dipartimento di Scienze Neuroriabilitative dell’Istituto Auxologico Italiano, ha recentemente pubblicato un libro che delinea un modello patogenetico innovativo per comprendere e trattare il mal di schiena, una problematica diffusa ma spesso mal gestita.

Il professor Tesio ha infatti sviluppato un modello denominato CoVIn, che combina tre meccanismi fondamentali per spiegare la lombosciatalgia:

  1. Compressivo: include condizioni come l’ernia del disco o il “canale ristretto” artrosico che possono comprimere le radici nervose spinali, causando dolore e difficoltà motorie
  2. Venoso: descrive la dilatazione delle vene all’interno del canale vertebrale, che dilatandosi creano problemi anche di origine vascolare.
  3. Infiammatorio: considera l’infiammazione (connessa ai primi due meccanismi) come un fattore significativo nella generazione del dolore, spesso più sottile ma non meno rilevante dei fattori meccanici.

Questo modello non solo spiega le contraddizioni tipiche della lombosciatalgia, come il dolore notturno dovuto alla mancanza di “pompa muscolare” e drenaggio venoso, ma propone anche un approccio terapeutico mirato a risolvere le cause sottostanti anziché solo i sintomi.

Trattamenti innovativi proposti

Il libro offre tre macro-indicazioni per il trattamento razionale della lombosciatalgia:

  1. Chinesiterapia: un trattamento fisioterapico mirato a migliorare la flessibilità e allargare il canale vertebrale attraverso esercizi specifici, ovvero esercizi di tipo “flessorio” (la flessione della colonna ne allarga la sezione)
  2. Idrochinesiterapia: una forma di esercizio acqua che sfrutta la pressione idrostatica per favorire la decongestione venosa e alleviare il dolore.
  3. Trazione lombare attiva: una tecnica originale (un tempo denominata “autotrazione”, sviluppata in Svezia e perfezionata in Italia, che utilizza un lettino snodato per eseguire movimenti controllati, attivi e passivi della colonna vertebrale. Questo metodo non convenzionale si concentra sulla posizione ottimale della colonna per favorire il deflusso venoso, spesso producendo dopo poche sedute risultati duraturi.

Come conferma il professor Tesio, in un panorama dove il mal di schiena è spesso trattato in modo assai variabile come malattia in sé anziché come sintomo di una precisa causa sottostante, l’Istituto Auxologico Italiano offre un programma scientifico e clinicamente innovativo: «Questo – afferma – non solo mira a comprendere il meccanismo alla base della lombosciatalgia, ma si impegna anche a fornire trattamenti fisioterapici che agiscono direttamente sulle sue cause anatomiche e non superficialmente sul dolore. Questo approccio migliora l’efficacia dei trattamenti e riduce la necessità di interventi chirurgici invasivi, offrendo ai pazienti una via più semplice e razionale verso il recupero della salute della colonna vertebrale». La collaborazione strutturata con altri specialisti, in particolare il Neurochirurgo, consente di seguire il paziente anche attraverso le diverse fasi della diagnosi e cura di questo problema.

26/06/2024