LA PREVENZIONE DEL TUMORE MAMMARIO

A cura di Alberto Martelli, medico internista convenzionato con Ente Mutuo Regionale

Quali sono i tumori più frequenti nelle donne?

Il tumore più frequente tra le donne è quello della mammella. Dai dati del 2022, questo tumore rappresenta il 30% di tutte le neoplasie femminili, seguito da quello del colon-retto, del polmone, dell’endometrio e della tiroide. Il report stima in Italia per l’anno 2022 circa 55.700 nuove diagnosi complessive di tumore nelle donne, con un incremento dello 0,5% rispetto al 2020. Tale aumento è legato sia alle diagnosi posposte per il Covid, sia all’età media che sta gradualmente incrementandosi

Il carcinoma mammario quante donne colpisce?

Purtroppo il tumore del seno è molto frequente e colpisce una donna su nove. In molti casi, però, si può prevenire o comunque diagnosticare in fasi molto precoci.

Qual è l’età indicata per lo screening della diagnosi precoce del tumore mammario?

Lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e si esegue con una mammografia ogni 2 anni. In alcune Regioni si sta sperimentando lo screening tra i 45 e i 74 anni, ampliando così l’intervento in una fascia di età più ampia.

Ma serve identificare precocemente il carcinoma mammario?

Assolutamente sì. Dalla fine degli anni novanta si osserva una continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (-0,8% annuo), attribuibile alla maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce, e quindi all’anticipazione diagnostica, oltre che ai progressi terapeutici.

Il tumore mammario circoscritto può fruire di un’opzione chirurgica diversa?

Sì, certo. Negli ultimi anni proprio il rilievo di tumori circoscritti ha consentito di ricorrere alla chirurgia conservativa (quadrantectomia).  Più del 57% delle donne, accetta questa opzione chirurgica, anche se in modo difforme tra le varie aree del nostro Paese.

Si osserva familiarità per il tumore alla mammella?

La maggior parte dei tumori della mammella è sporadica, cioè tale patologia si verifica senza che ci siano fattori genetici nella famiglia che ne facilitino la comparsa. Ma il 20% di essi possono definirsi come forme familiari, notando un’aggregazione di questa patologia nel nucleo familiare. Il 5-10%, invece, è dovuto ad una predisposizione ereditaria che è correlata alla presenza di due geni, trasmissibili, che conferiscono, se presenti, un aumentato rischio di sviluppare un tumore della mammella e anche all’ovaio. Pertanto, in questi casi, la malattia si presenterà in più donne della stessa famiglia.

Cosa accade se una mammografia riporta un esito dubbio?

Occorre fare ulteriori approfondimenti ogni volta che una mammografia propone un esito dubbio. La donna sarà invitata a proseguire il percorso diagnostico con altri accertamenti che, a seconda dei casi, possono essere una mammografia con ingrandimento di dettagli, una mammografia con proiezioni accessorie, un’ecografia mammaria, un agoaspirato per esame citologico o una biopsia per esame istologico oppure una visita senologica.