La prevenzione delle allergie

A cura di Alberto Martelli, pediatra convenzionato con Ente Mutuo Regionale

Cosa si intende per allergie?

Le allergie sono delle reazioni anomale del sistema immunitario a sostanze di solito innocue. Queste patologie sono un vasto gruppo di malattie, ora in netto incremento, che possono essere differenziate sia tramite gli elementi che le provocano (alimenti, inalanti, punture di imenottero ecc.) sia attraverso le differenti manifestazioni cliniche che ne conseguono: orticaria, rinite, asma bronchiale, shock anafilattico ecc.

Ci sono persone più a rischio di allergie?

Le allergie possono comparire ad ogni età e, se i genitori sono entrambi allergici, c’è una maggiore probabilità che anche i figli possano esserlo. Non si eredita però lo stesso tipo di allergia ma la predisposizione ad essere allergici. Ad esempio se il papà presenta l’allergia ad un farmaco, il figlio avrà una maggiore probabilità di essere allergico in generale non di avere, a sua volta, l’allergia ad un farmaco

E’ possibile effettuare una prevenzione delle allergie alimentari

Senz’altro sì. Il cardine della prevenzione, in questi casi, è l’allontanamento dell’alimento offendente ricordando che, nel paziente con spiccata reattività, anche piccole quantità di alimento possono essere responsabili di reazioni severe. Per queste ultime reazioni, che possono essere anche a rischio di vita, è sempre indispensabile fare riferimento ad un Centro Allergologico ospedaliero di esperienza per avere un percorso specialistico che possa impostare il programma di prevenzione delle reazioni gravi: un piano d’azione semplice e la prescrizione dell’autoiniettore di adrenalina.

In età pediatrica, è possibile effettuare una prevenzione della reazione allergica da alimento attraverso una desensibilizzazione?

Purtroppo sono pochi i Centri specialistici che se ne occupano, specie in un momento come quello attuale dove assistiamo ad un netto calo dei Pediatri ospedalieri e territoriali. Il razionale di questa procedura è però ben stabilito. Si somministrano, in ambiente protetto, piccole dosi scalari e incrementali dell’alimento allergizzante, “abituando” l’organismo a riconoscerlo e tollerarlo, evitando così, quando possibile, una reazione severa quando, inconsapevolmente, ci si esporrà allo stesso alimento.

E per le allergie respiratorie ad inalanti è possibile una prevenzione?

I percorsi di desensibilizzazione, solo accennati per le allergie alimentari, sono invece ben standardizzati e strutturati per le allergie respiratorie. Inoltre sono molti i Centri, che se ne occupano e che hanno acquisito, negli anni, grande competenza sul territorio nazionale.

Ma come avviene la desensibilizzazione delle allergie respiratorie?

Le procedure sono due diverse. La somministrazione graduale dell’allergene, verso cui si è allergici, può avvenire per via sublinguale o per via sottocutanea. Trattandosi di percorsi terapeutici che devono durare dai 3 ai 5 anni, il primo caso è più pratico perché può avvenire a domicilio, trattandosi solo di porre gocce o tablet sotto la lingua, dove la spiccata irrorazione sanguigna della mucosa, garantisce il riconoscimento dell’allergene con il nostro sistema immunitario. Le somministrazioni per via sottocutanea devono essere necessariamente effettuate in ambiente protetto (ospedale, ambulatorio allergologico ecc.)

La nota allergia agli acari della polvere di casa si giova di manovre di prevenzione?

E’ possibile creare un ambiente, in casa, dove si possa abbattere, il più possibile, la carica di acari presenti. Oltre ad un’accurata e quotidiana pulizia di casa, utile non usare umidificatori perché l’acaro pullula negli ambienti caldo umidi. Ancor più utili i copricuscini e i coprimaterassi, confezionati da Aziende specializzate, che isolano perfettamente il paziente dagli acari che sono abbondantemente rappresentati nel materasso

E, visto che siamo in primavera, cosa si può fare per le allergie inalatorie correlate ai pollini stagionali?

Oltre ai percorsi di desensibilizzazione già detti, è meglio uscire nelle ore meno soleggiate, specie per la concomitante congiuntivite e, ancor meglio, dopo che ha piovuto perché la pioggia lava l’aria e porta i pollini a terra. Evitare di uscire nelle giornate molto ventose perché il vento solleva i pollini già caduti a terra e ne aumenta la concentrazione nell’aria. Utile comunque fare una doccia, lavandosi anche i capelli, quando si torna a casa dopo una prolungata passeggiata.