La prevenzione dell’osteoporosi

A cura di Alberto Martelli, pediatra convenzionato con Ente Mutuo Regionale

Cos’è l’osteoporosi?

L’osteoporosi è una malattia cronica caratterizzata da alterazioni della struttura ossea e della conseguente riduzione della resistenza dell’osso al carico meccanico con aumentato rischio di fratture.

Quanto è frequente e quando si manifesta abitualmente l’osteoporosi?

Si stima che in Italia siano affetti da questa patologia 1 donna su 3 oltre i 50 anni e 1 maschio su 8 oltre i 60 anni (complessivamente circa 5.000.000 di persone).

Qual è il fattore predittivo più importante per una futura frattura osteoporotica?

Il fattore predittivo più importante concerne, se presente, una frattura osteoporotica precedente

E così frequente la frattura osteoporotica?

Sì, è molto frequente. I ricoveri per tale patologia sono di gran lunga superiori ai ricoveri per infarto, per ictus cerebri e per cancro alla mammella.

Oltre alle pregresse fratture, quali altri fattori di rischio devono essere considerati?

Sono numerosi i fattori di rischio di osteoporosi o di frattura. Questi contemplano recenti o frequenti cadute, una storia familiare per fratture osteoporotiche, la compresenza di altre patologie come l’artrite reumatoide, il diabete, le neoplasie e il malassorbimento intestinale, le terapie farmacologiche associate a perdita di massa ossea e fattori legati allo stile di vita come sedentarietà, riposo prolungato a letto, fumo e alcol

Come si possono indagare e diagnosticare i pazienti ritenuti, dall’anamnesi, a rischio di osteoporosi?

Due esami strumentali sono fondamentali in tal senso.

  • La densitometria a raggi X a doppia energia (mineralometria ossea) per la misurazione della densità minerale ossea.
  • La radiografia laterale della colonna vertebrale anche per identificare eventuali fratture vertebrali non diagnosticate in precedenza

Esiste una differenza di genere per le raccomandazioni agli esami strumentali?

Facendo riferimento alle principali linee guida internazionali sull’argomento, si può affermare quanto segue:

La mineralometria ossea è raccomandata per le donne di età pari o superiore a 65 anni e per le donne in postmenopausa, di età inferiore a 65 anni che presentino fattori di rischio.

Per il sesso maschile, anche se non si è raggiunto un consenso generale, la mineralometria è raccomandata dopo i 70 anni di età poiché la perdita ossea si accelera a partire da quest’età.

E’ frequente che i pazienti, ad alto rischio di fratture osteoporotiche, sia trattato correttamente con farmaci?

Purtroppo no. In Italia, meno del 50% dei pazienti ad alto rischio di fratture secondarie all’osteoporosi, è trattato con farmaci anti-osteoporotici che, se usati, potrebbero ridurre significativamente il rischio di frattura.

È possibile prevenire l’osteoporosi?

La prevenzione dell’osteoporosi può essere orientata solo verso i fattori di rischio acquisiti e come tali modificabili, che influenzano per circa il 50% la salute delle nostre ossa in tutte le fasi della vita. L’altra metà è geneticamente determinata è, al momento, non modificabile.

Può servire, come strategia preventiva, un’alimentazione ad alto contenuto di calcio?

Un corretto consumo di alimenti ad alto contenuto di calcio (latte e derivati, frutta secca come noci, nocciole, mandorle, acque minerali con contenuto calcico superiore a 100 mg/litro) è fondamentale per consentire una corretta mineralizzazione scheletrica e l’acquisizione e il mantenimento della massa ossea.

La vitamina D è utile per facilitare l’assorbimento del Calcio?

Per garantire che il calcio introdotto con gli alimenti venga assorbito e fissato nella matrice ossea, è necessario avere normali livelli circolanti di vitamina D. Sulla pelle, ognuno di noi, ha un precursore della Vit.D che, dopo l’esposizione ai raggi ultravioletti solari, diventa Vit. D attiva. Una regolare esposizione al sole, non sempre facile nei mesi freddi, anche di pochi minuti al giorno, è pertanto importante per garantire la sintesi di vitamina D e quindi un assorbimento regolare del calcio. Con l’età, questo aspetto cutaneo è meno efficace e, in base al dosaggio ematico, può essere effettuata una supplementazione di Vit D.

L’esercizio fisico serve per la prevenzione delle fratture osteoporotiche?

Sì, è molto importante perché non solo aiuta il rimodellamento scheletrico, compensando i processi di riassorbimento osseo tipici dell’età, ma sviluppando le masse muscolari aiuta la protezione meccanica dell’osso

Quali altri fattori di prevenzione sono importanti?

Nella prevenzione dell’osteoporosi è importante eliminare quei fattori di rischio che causano una perdita progressiva di massa ossea, come l’alcol e il fumo di sigarette.  Tutte queste misure di prevenzione risultano efficaci quando intraprese prima dell’insorgenza dell’osteoporosi. Quando l’osteoporosi si è instaurata e soprattutto quando essa si complica con le fratture, alle modifiche dello stile di vita bisogna aggiungere una terapia farmacologica anti-osteoporotica.