È ormai assodato che rappresentino i principali dolcificanti utilizzanti in cucina ma, oltre alle differenze aromatiche, è importante sapere in cosa lo zucchero e il miele si distinguono per capire quando è meglio utilizzare l’uno o l’altro.
Innanzitutto è differente il rapporto tra fruttosio e glucosio, di cui entrambi sono composti: 50 e 50 nello zucchero contro il 30% di glucosio e meno del 40% di fruttosio del miele. Quest’ultimo, quindi, ha ancora spazio per una serie di altre sostanze quali acqua, zuccheri complessi, vitamine, antibiotici naturali, enzimi, amminoacidi, e minerali (magnesio, potassio) che lo rendono un “alimento” più completo.
A calorie, però, vince lo zucchero grazie ad un inferiore peso specifico; nonostante ciò, è importante sottolineare il fatto che il miele abbia un potere dolcificante maggiore che permette di utilizzarlo in dosi minori per ottenere lo stesso grado di dolcezza.
Il cosiddetto “nettare degli dei” ha molte proprietà curative e benefiche, da quelle emollienti per le infiammazioni di gola, stomaco e intestino, a quelle antibatteriche per curare infezioni o ustioni, assenti nello zucchero; in aggiunta, il miele è anche un ottimo integratore per gli sportivi perché rilascia energia pronta all’uso in modo del tutto naturale.
Attenzione a non dare il miele ai bambini al di sotto dei 12 mesi di età per evitare il rischio di contrarre il botulismo, una malattia provocata da un batterio presente nel miele che può essere letale a quell’età, dato che l’apparato digerente non è ancora maturo per reagire.
Da tenere presente che l’eccessiva assunzione sia di miele che di zucchero innalza il rischio di obesità, diabete di tipo 2 e malattie al fegato, quindi è necessario consumarli entrambi con parsimonia.