Occhiale si occhiale no. Quando servono veramente?

A cura di Mario Parma, medico specializzato in Oftalmologia, convenzionato con Ente Mutuo Regionale

INFANZIA E ADULTI

È un tema ricorrente che, tra i pazienti e le persone comuni, siano condivise affermazioni e opinioni sulla necessità di usare o no gli occhiali.

In prima istanza bisogna individuare le fasce di età. È certamente diversa la necessità di un bambino da un adulto, così come tra un presbite e un anziano.

Analizziamo, in questo primo capitolo, infanzia e soggetti adulti.

I bambini, e anche i ragazzi in età scolare, hanno un apparato visivo plastico e in continuo sviluppo. In caso di un difetto correttamente diagnosticato e che richieda l’uso di una correzione ottica è imperativo l’uso costante dell’occhiale. Durante tutto l’arco della giornata, a permanenza! E per qualsiasi attività: studio, televisione, videogiochi e, si auspica, poco cellulare.

Solo per lievi difetti, e intendiamo minori di una diottria, può essere derogato l’uso in caso di attività sportiva. Se, invece, l’ametropia è superiore al valore riferito, è necessario usare occhiali speciali, con lenti di sicurezza in policarbonato, o utilizzare anche lenti a contatto per età superiori ai 14 anni e difetti elevati, sotto stretto e attento controllo parentale e specialistico oftalmologico. Responsabilizzando il giovane paziente sull’uso corretto delle medesime.

Il metti e togli, come erroneamente si fa, è deleterio per il corretto e armonico sviluppo della vista. Che subirà anche maggiori incrementi del difetto originario.

Una volta cresciuti e diventati adulti il problema è differente. Premettiamo che chi deve utilizzare computer, tavolette e cellulare in modo assiduo e continuo è bene che metta sempre gli occhiali durante l’uso di questi dispositivi.

Il motivo è presto detto: l’attenzione e la dinamica di visione che richiedono rende necessario che l’occhio non abbia il minimo difetto. In caso contrario saranno ineluttabili il verificarsi di disturbi come affaticamento, bruciore, lacrimazione, difficoltà di messa a fuoco e cefalea. Riassunti col termine medico di astenopia. Specifichiamo che è senza dubbio preferibile un buon occhiale alle lenti a contatto, perché quest’ultimo avrà anche le filtrature adatte per proteggere gli occhi da riflessi, distorsioni delle immagini ed emissione di luce blu. Oltre a permettere una più corretta ed efficace lacrimazione della superficie oculare. Cosa che la lente a contatto impedisce.

Se la guida è più sicura e presente soprattutto di notte; la televisione, il cinema e il teatro sono meglio apprezzati quando si indossano gli occhiali che il medico oftalmologo ha prescritto. Nei difetti non elevati il toglierli per una passeggiata o per attività non impegnative non comporta rischi e pericoli per la vista.

 

Mario Parma 2-6-2024