A cura di Mario Parma, medico specializzato in Oftalmologia, convenzionato con Ente Mutuo Regionale
Allo stesso modo della spia del cruscotto dell’automobile il rosso è sempre un indicatore di anomalia e d’irregolarità funzionale, e non deve mai essere sottovalutato, anche per gli occhi. Per un organo così importante come la vista è veramente vitale ascoltare i messaggi che segnalano che qualcosa non va.
L’arrossamento è segno e sintomo principale comune di un’infinita serie di patologie oculari. Tecnicamente si definisce iperemia la condizione nella quale l’occhio diventa rosso, con sfumature da poco a intensa, in rapporto all’agente patogeno.
Quali sono le strutture che danno origine all’iperemia? Essenzialmente la congiuntiva. È questa una sottilissima membrana mucosa trasparente ed elastica ma molto ricca di vasellini sanguigni, che ricopre la parte esterna del bulbo e la superficie interna delle palpebre. Normalmente incolore, lascia trasparire il bianco della membrana fibrosa sottostante detta sclera. Rappresenta la prima barriera difensiva dell’occhio, e il visibile e caratteristico colore espressione della vasodilatazione reattiva, indica che lo stato di protezione si è attivato. Spesso si ha un contemporaneo coinvolgimento anche della cornea, la parte anteriore oculare, perfettamente trasparente, a forma di coppetta, con importantissima funzione ottica. Quindi si tratterà in molte situazioni di cherato-congiuntivite.
Localizzazione: un arrossamento monolaterale è indice di un problema localizzato, sia da causa esterna tipo ad esempio un corpo estraneo, sia da causa oculare nel caso d’infiammazione delle membrane interne oculari. La bilateralità è indicatore di patologia sistemica in caso di diabete o allergia, o prettamente oculare come l’occhio secco, la classica congiuntivite o la reazione a colliri, specialmente quelli antiglaucomatosi.
Spesso l’intensità dell’iperemia non è in diretto rapporto con la gravità della condizione degli occhi. Un’emorragia sottocongiuntivale monolaterale da rottura di un piccolo capillare, tipica dell’assunzione di aspirina o anticoagulanti, così pure in corso di diabete, o d’ipertensione arteriosa, si presenta in modo vistosamente intenso, a fronte di una risoluzione quasi spontanea e dall’assenza di esiti visivi. Per contro il modesto colorito quasi roseo della superficie dell’occhio può rappresentare una flogosi di grado a volte intenso, della membrana interna chiamata uvea (uveite), o un’infiammazione della sclera (sclerite). Situazioni che richiedono appropriate e mirate cure anche di lunga durata.
Insorgenza. Se improvvisa e bilaterale potrebbe essere la ragione di un’allergia; se graduale e non costante, con episodi più acuti la sera piuttosto che al mattino, è verosimilmente alla secchezza oculare che bisogna indirizzarsi, specie se vi sono segni e sintomi tipo la sensazione di sabbiolina, l’offuscamento visivo e la percezione di occhio bagnato.
Anche l’uso delle mascherine protettive incide sulla lacrimazione, per un eccesso di anidride carbonica eliminata con la respirazione che arriva agli occhi attraverso la fessura tra il viso e la medesima.