Radiografie e radiazioni: miti da sfatare

Tecnologie all’avanguardia ed esposizioni ridotte non espongono a un pericolo

Quando parliamo di tac, radiografie e risonanze, il pensiero va subito alle radiazioni e agli effetti che possono avere sul nostro organismo, nel breve, ma soprattutto nel lungo termine. Per quanto i timori possano essere comprensibili vanno, tuttavia, ridimensionati, perché in questo ambito la tipologia di apparecchiature e le metodologie si sono talmente evolute che non si può esimersi dallo sfatare alcuni falsi miti.

Un secolo fa, quando si è cominciato a utilizzare questa tecnologia, le apparecchiature erano quasi sperimentali, le dosi e i metodi di formazione dell’immagine radiologica erano privi di quella protezione che negli anni, e con l’innovazione, è stata messa in campo.

Oltretutto, in tempi più recenti ,e conseguentemente alla diffusione dell’impiego delle radiazioni ionizzanti (mammografia, ecografie, risonanze ed ecografie) in campo medico, sono nati veri e propri organismi internazionali che si dedicano allo studio degli effetti biologici delle radiazioni e  della dose assorbita dal paziente, e non mancano linee guida europee e internazionali per regolamentare l’impiego delle radiazioni ionizzanti per uso clinico.

Oggi le dosi che potremmo assorbire sottoponendoci ad un esame radiologico sarebbero molto ridotte rispetto al passato perché, passando dall’analogico al digitale, la tecnologia si è evoluta, e le dosi si sono abbassate notevolmente. Un secolo fa, infatti, servivano dosi più alte per ottenere immagini radiologiche, che per di più erano di qualità inferiore.

Le radiazioni da tac o risonanze non sono poi le uniche di cui dovremmo preoccuparci. Le radiazioni a cui siamo esposti nell’ambito clinico rappresentano, infatti, solo il 20 per cento delle radiazioni a cui siamo esposti normalmente, già  solo per il fatto di vivere sulla Terra (si pensi, per esempio, alle radiazioni provenienti dal sottosuolo).

Che dire poi della radiazione cosmica, costituita da protoni e nuclei di elio di provenienza solare o stellare che, interagendo con l’atmosfera, provoca a cascata la formazione di particelle di vario tipo come elettroni, neutrini e raggi gamma? Anche questo tipo di radiazione ricade sulla superficie terrestre e di conseguenza su di noi.

Da tutto ciò si può comprendere come il timore di sottoporsi a un esame radiodiagnostico per l’insorgenza di  effetti biologici a causa delle radiazioni sia piuttosto ingiustificato; oltretutto considerando che se questi esami vengono prescritti, è per un motivo di salute.

19/02/2025